Un po’ per non scontentare certe aspettative, un po’ per ereditarietà (certi talenti sono genetici, ambiente e cultura danno solo l’imbeccata), un po’ perché in fondo c’è di peggio nella vita, faccio il mio ingresso nella fantastica dimensione che proietta il tuo scritto dalla tua scrivania ad una pagina di giornale che leggono tutti. Così, dopo alcune collaborazioni giovanili (prima da anonimo lettore “ai”, poi, firmandomi, “per” i mag più venduti negli 80’S: Moda, King…) mi associo ai 4 pionieri del primo indimag coolhunter selfmade generalista PIG-People in Groove (di attualità stravolta nella mia rubrica L’angolo retto del Dr Martin e di motori). Gradevole sensazione di assorbimento l’aver piazzato una pagina di motori su Rolling Stone.
A guidarmi verso questa passione, oltre alla genetica ci si è cmq messa anche la folta letteratura sul mito del giornalista d’inchiesta dei film americani, scravattato scapestrato col bicchiere in mano ai telefoni pubblici per strappare una confessione a un testimone alle 4 di notte o tirato giù dal letto in piena notte dall’amico sbirro per una svolta nelle indagini o, ancora, per il fascino di quelle redazioni affollatissime coi telefoni che squillano e il nostro coi piedi incrociati sulla scrivania e la cornetta ad un orecchio, inghiottendo ansiolitici e caffè nero dall’immancabile tazzone fumante (mug la chiamano quelli).
La mia attrazione è anche per il disordine creativo di quelle scrivanie, per gli eccessi notturni di questi eroi con licenza di indagare, con l’amico in polizia e l’informatore all’angolo con la 42esima. E’ il mondo di Ellroy, delle esclusive conquistate sgomitando, della polizia violenta e delle fiaschette tracannate al volante.
Oltre a questo giornalismo d’azione, atletico malgrado le pance avvolte nei tranch, strizzo l’occhio a quello GONZOtox di H. Thompson. E superando le facili infatuazioni per altri mondi, mi inchino a Montanelli e Biagi. Aggiungi a questo marmellatone di stili ed epoche la dimensione di demone che si sgranchisce le dita su una macchina da scrivere (il Jack di Shining ma anche zio “Hank” Bukowski) ed una innata, inevitabile contaminazione col “bodycopying” ed ecco che ti tiro fuori:
GUMBALL 3000 NYC-L.A. (coi complimenti di Maximillion Cooper…)